Musica audace e film Marvel

A memoria, potreste cantare il tema di Guerre Stellari? Che ne dite di James Bond? O Harry Potter?
Ma ecco la sfida: si può cantare un qualsiasi tema da un film Marvel? Nonostante 13 film e 10 miliardi di dollari al botteghino, la Marvel Cinematic Universe manca di una identità o di un approccio musicale distintivo.
Quindi cerchiamo di rispondere alla domanda: cosa manca alla musica Marvel?
Il rischio
La gente non ricorda scelte sicure…
…Solo la musica audace può farsi ricordare.


Off the top of your head, could you sing the theme from Star Wars? How about James Bond? Or Harry Potter? But here’s the kicker: can you sing any theme from a Marvel film? Despite 13 films and 10 billion dollars at the box office, the Marvel Cinematic Universe lacks a distinctive musical identity or approach. So let’s try to answer the question: what is missing from Marvel music?
Risk
People don’t remember safe choices
Only bold music can do this

The Marvel Symphonic Universe from Tony Zhou on Vimeo.

LoveStories

Il progetto Love Stories è stato avviato da Iman Whitfield (progetto di laurea di Willem de Kooning), e creato da Caroline Koning. Dopo aver studiato la comunità online del brand LoveStories, è nata questa serie di video. Il video fornisce la visione di una relazione d’amore dal punto di vista de ‘il fidanzato’. Piccoli dettagli, cose stupide, ed elementi affascinanti sono le cose per le quali lui è innamorato di lei, anche quando questo significa mangiare kebab, passare i cancelli della metropolitana, e recitare la stessa scena da film ogni singolo giorno.

LoveStories – Chapter One, Bo da Caroline Koning su Vimeo.

Credits:

Bo: Bo Maerten

Written and directed by: Caroline Koning

Creative Direction: Iman Whitfield

Director of Photography: Kevin Boitelle

Executive producer: Iman Whitfield

Field producer: Maxime van Namen

Edited by: Caroline Koning, Kevin Boitelle

Colour Grading: Remi Lindenhovius

Voice Over: Matthieu Thierry Antoine Jansen

Recorded at: Edwin Rath / Studio Badabeng

Translated by: Wara Juana Gutierrez Mamani

Special Thanks to:

Fabio de Frel
Tomek Whitfield
Allen Grygierczyk
Hidde Schroder
Jazz Rath

Nove regole di composizione fotografica secondo Steve McCurry

Ecco un video che dimostra nove regole di composizione fotografica con l’opera del grande Steve McCurry. Il leggendario fotografo fornisce anche alcuni pensieri sulla composizione fotografica che potete trovare alla fine del video!

Coca-Cola inventa 16 tappi pazzi che trasformano le bottiglie vuote in oggetti utili

Ho scoperto oggi una campagna pubblicitaria della scorsa estate 2014, ‘2nd Lives’ di Ogilvy per Coca-Cola, e non avendone avuto notizia prima mi ha incuriosito perché il video è decisamente accattivante.

Per amore dei miei lettori poco anglofoni, riporto qui la mia traduzione dell’articolo originariamente pubblicato il 5 luglio 2015 su AdWeek.com:


Gioite, amanti della Coca-Cola provvisti di coscienza ambientale. Grazie a questo nuova kit “seconda vita” fornito dal marchio, è ora possibile trasformare la vostro Coca in qualcosa di ancora più piacevole.

È solo una bottiglia vuota? No, è una pistola ad acqua. Un inutile spazzatura? No, è un temperamatite, o il sonaglio perfetto per il tuo bambino. Fate felici i vostri bambini. Date loro Coca-Cola, e giocattoli fatti da Coca-Cola. E se avete due bottiglie di Coca-Cola vuote, potete anche fare un manubrio col quale bruciare parte delle calorie che avete guadagnato consumandole entrambe.

Creata con l’aiuto di Ogilvy & Mather Cina, la campagna presenta una linea di 16 tappi innovativi che possono essere avvitati alle bottiglie quando sono vuote, trasformandole in oggetti utili come pistole ad acqua, fischietti, pennelli, sparabolle e temperamatite. È tutto parte di un intelligente sforzo per incoraggiare i consumatori del Vietnam al riciclaggio, e un raro successo nel tipo di alchimia che cerca di reincarnare la spazzatura come la pubblicità (anche se tali tentativi sono una pietra miliare del settore marketing). Coca-Cola per iniziare ha regalato nel 2014 40.000 di questi tappi modificati, disponibili in 16 diverse varietà.

Non è chiaro se i componenti aggiuntivi siano fatti essi stessi di materiale riciclato. Anche se lo sono, produrre un maggior numero di parti in plastica potrebbe non essere il modo migliore per ridurre i rifiuti di plastica.

Ma non è questo il punto. Mentre i tappi potrebbero non sottolineare il concetto di condivisione così chiaramente come le bottiglie che richiedono due persone per essere aperte, sono un assaggio intelligente di pubblicità. “E se le bottiglie di Coca-Cola vuote non venissero mai gettate via?”, chiede la campagna. Chiaramente, ciò significherebbe che ovunque la gente potrebbe finalmente vivere in una utopia dove tutto è fatto di prodotti Coca-Cola.

Uno dei motivi per cui ho scelto Canon: la lanterna magica

…Ovvero, come inserire funzionalità aggiuntive ad una Canon. La mia EOS 50D, per esempio, di fabbrica non prevedeva la registrazione video.

Che ti combinano questi?

Magic Lantern is a free software add-on that runs from the SD/CF card and adds a host of new features to Canon EOS cameras that weren’t included from the factory by Canon.”

Ecco. E c’è anche per la mia 50D.

Ciao, vado a videoprodurre.

Progettualità in fotografia

Da un recente spunto, vorrei esprimere la mia idea sui cosiddetti progetti fotografici.

La domanda iniziale era:

Negli scatti che vedo si parla tanto di progettualità, ma ne vedo poca io per ignoranza o, spesso, è una scusa per fare foto fiche e basta?

Qualcuno ha obiettato che per lui i progetti in fotografia non esistono: “I progetti li fanno gli ingegneri, non i fotografi“.

Io la penso un po’ diversamente.

Prima di tutto, non tutti quelli che parlano hanno davvero qualcosa da dire.

Un “progetto” artistico che cosa vuol dire? Si intende un tema sviluppato nel corso del tempo, su più scatti e più locazioni e più soggetti? O è limitato ad una singola sessione, o addirittura ad un singolo scatto?

Secondo me, in fotografia una progettualità secondo me ci vuole, nel senso di avere qualcosa da dire e un’abbozzo di idea di come esprimerlo. Poi spesso le cose evolvono mentre le si fa…

Coppola era partito con una sua idea iniziale, quando iniziò a girare “Apocalypse Now“, e nel mentre si è sviluppata e ha preso tutt’altra direzione e ne è uscito il capolavoro che sappiamo.

J.K. Rownlings sapeva da prima di scrivere il primo dei sette romanzi quali sarebbero stati i capisaldi, e anche buona parte delle sottotrame… Però ha affermato in una intervista che inizialmente non esisteva una coppia Ron-Hermione… è nata nel fare.

Truccarsi per uno shooting

Spesso, quello di cui un fotografo si lamenta è il fatto che molte ragazze arrivano al momento dello shooting già truccate da se stesse, con trucchi vistosi, ombretti coloratissimi, linee marcate, rossetti inappropriati e così via.

Di conseguenza le foto difficilmente possono venire bene: l’attenzione di chi guarderà la foto ricadrà più sul trucco che sul viso.

Il vero trucco da shooting deve rendere la persona bella sì, ma molto naturale, deve far emergere il suo viso.

I consigli di una truccatrice:

Fai un trucco base, lascia perdere il colore dei capelli e degli occhi (che poi sono cose che contano relativamente), pensa a valorizzare i toni naturali del tuo viso: aumenta il contrasto delle tue cornee usando sapientemente la matita, apri lo sguardo con il mascara, illumina il contorno occhi con il correttore, rendi il viso omogeneo, dai un colore alle tue labbra che le renda turgide e raffinate, scolpisci i lineamenti con un gioco di luci ed ombre.

Nel dettaglio, ecco come fare in alcuni passaggi:  Continue reading “Truccarsi per uno shooting”

Come truccarsi per uno shooting

Un breve tutorial per uno shooting fotografico, offre alcuni spunti e trucchi interessanti che nel make-up di ogni giorno non si utilizzerebbero.

Che cosa accade davvero durante una sessione di nudo erotico?

Ieri vi parlavo a grandi linee di che cosa ci si può aspettare che accada in una sessione di glamour o nudo erotico.

L’argomento è vasto, e infatti altra domanda:

Se è vero che l’eccitazione disturba la tecnica (ed è vero), come esprimere eccitazione nello scatto se non la provate voi stessi mentre scattate?

Ed è una domanda più che comprensibile perché si può arrivare con la convinzione (o la paura) di non saper resistere alla tentazione di “saltare addosso” alla modella.

In realtà…

Aspettative e realtà

In realtà, sono perplessità che vengono a chi non l’ha ancora mai fatto, si ha paura che sia difficile, in questi contesti, “curare lo sfondo” quando il primo piano ti attrae. Per fortuna, poi si scopre che

…quando mi trovo con la gnocca nuda da fotografare mi si trasforma immediatamente in un ‘oggetto’ da valorizzare e contestualizzare… Non mi è mai diventato ‘duro’ scattando…

e che

…se si fa un nudo erotico e la modella non è eccitata non sarà mai un nudo erotico fatto bene.

In effetti va fatta una doverosa precisazione, perché una modella potrebbe anche non essere eccitata ma fingere.

Il punto non è che siano veramente eccitate o bravissime a fingere: il punto nella fotografia è che sia verosimile, non vero.

Se le modelle sono bravissime a fingere di essere eccitatissime mentre in realtà stanno pensando se comprare le crocchette al gusto pesce o tacchino al proprio gatto, francamente non me ne può fregare di meno: anzi, è proprio questo un criterio di professionalità, la capacità cioè di “recitare un ruolo” a prescindere da come ci si sente in quel momento.

Alla fine, una buona foto è sempre frutto di una collaborazione di talenti:

  • quello del fotografo, che deve curare l’illuminazione, la messa a fuoco, l’inquadratura e controllare che l’espressione della modella sia coerente con il messaggio che l’immagine dovrà comunicare;
  • quello della modella (o del modello), che dovrà riuscire a impersonare emozioni e situazioni dal nulla, esattamente come una brava attrice sa ricreare lacrime e risate attingendo alle proprie risorse interne (per esempio attraverso il metodo Stanislavskij).

Per questo, come dice uno dei partecipanti alla discussione,

Se ti interessa vedere pelo o non pelo… Le tette.. O fare battute sconce allora non stai pensando allo scatto.

…e allora non si è più fotografi, ma foTTografi.

Ma questa è un’altra storia.

Come evitare che uno shooting di glamour o nudo diventi volgare?

Ieri vi scrivevo di come un fotoamatore chiedesse consigli su come evitare di cadere nella volgarità fotografando in stile glamour, o ritraendo il nudo artistico.

Ecco come la discussione è proseguita:

Ok, ho ufficialmente aperto il Vaso di Pandora. Me lo immaginavo, d’altronde. Trovo che la linea di confine tra erotismo “buono” (passatemi il termine) e volgarità fine a se stessa (quella di Mapplethorpe era “contestualizzata”, non conta come volgarità), sia effettivamente molto labile. La domanda, nello specifico, e senza scendere nella pura tecnica fotografica (che non mi manca) è: “riuscite davvero tutti, davanti ad una bellissima donna seminuda, ad esprimere sensualità senza essere distratti, senza focalizzare, anche involontariamente, l’attenzione sul proprio eros e non quello “comune”? Penso non sia una domanda scontata (soprattutto per noi maschietti)… Per questo chiedo lumi

Quindi l’argomento è diventato:

Che cosa accade veramente durante uno shooting di glamour o nudo?

Il mio consiglio è: prima di tutto guardatevi la scena dello shooting in Blow Up di Antonioni. Guarda cosa accade prima e dopo.

Quando hai una bellissima donna seminuda davanti all’obiettivo, professionalmente ti concentri su luci tempi e diaframmi, e cominci ad astrarre le forme e le sagome per inserirle nella composizione pittorica dell’immagine.

La sensualità deve esprimerla la modella, tu puoi e devi dirigerla esattamente come fa un regista sul set, ma se la modella è incapace di esprimere sentimenti e passioni le foto saranno comunque algide e distaccate.

Dopo i primi 10000 scatti iniziano le foto migliori di ciascuno di noi (come disse Henri Cartier-Bresson), quelli prima sono “studi preparatori”.

Dopodiché, il tuo concetto di Eros è tuo e solo tuo, marginalmente può sovrapporsi a quello di altri ma se non ci metti il tuo ingrediente segreto (ho in mente la scena di “Mani di velluto” in cui Quiller inserisce il proprio “contributo” ai vetri blindati che produce) il risultato sarà appiattito sul già visto, già fatto… Gli americani lo chiamano “more of the same”, quel concetto per cui abbiamo mille sequel uguali i peggiori al film originale.

…Non so se mi spiego 😉

Cosa accade dopo le prime volte?

Il rischio di cadere nel tecnicismo in effetti c’è, specialmente all’inizio quando sei ancora poco familiare con l’illuminotecnica ecc… Ma con la pratica passa questo blocco, e riesci a creare contenuti più profondi con meno sforzo perché gli elementi tecnici diventano (come è giusto che sia) la cornice e il telaio, non sono preponderanti rispetto al messaggio che vuoi trasmettere.

Dopo un po’ che vedi e fotografi sventole da paura e parterre di ginecologia applicata di altissimo livello, inizi a desensibilizzarti: un po’ quello che succede nei paesi dell’est europeo, dove ci sono ragazze bellissime che i locali non degnano di uno sguardo, perché ce ne sono così tante che è normale che siano così.

Ma quindi, che cosa accade davvero durante una sessione di nudo erotico?

Ve lo dico domani.