Come evitare che uno shooting di glamour o nudo diventi volgare?

Ieri vi scrivevo di come un fotoamatore chiedesse consigli su come evitare di cadere nella volgarità fotografando in stile glamour, o ritraendo il nudo artistico.

Ecco come la discussione è proseguita:

Ok, ho ufficialmente aperto il Vaso di Pandora. Me lo immaginavo, d’altronde. Trovo che la linea di confine tra erotismo “buono” (passatemi il termine) e volgarità fine a se stessa (quella di Mapplethorpe era “contestualizzata”, non conta come volgarità), sia effettivamente molto labile. La domanda, nello specifico, e senza scendere nella pura tecnica fotografica (che non mi manca) è: “riuscite davvero tutti, davanti ad una bellissima donna seminuda, ad esprimere sensualità senza essere distratti, senza focalizzare, anche involontariamente, l’attenzione sul proprio eros e non quello “comune”? Penso non sia una domanda scontata (soprattutto per noi maschietti)… Per questo chiedo lumi

Quindi l’argomento è diventato:

Che cosa accade veramente durante uno shooting di glamour o nudo?

Il mio consiglio è: prima di tutto guardatevi la scena dello shooting in Blow Up di Antonioni. Guarda cosa accade prima e dopo.

Quando hai una bellissima donna seminuda davanti all’obiettivo, professionalmente ti concentri su luci tempi e diaframmi, e cominci ad astrarre le forme e le sagome per inserirle nella composizione pittorica dell’immagine.

La sensualità deve esprimerla la modella, tu puoi e devi dirigerla esattamente come fa un regista sul set, ma se la modella è incapace di esprimere sentimenti e passioni le foto saranno comunque algide e distaccate.

Dopo i primi 10000 scatti iniziano le foto migliori di ciascuno di noi (come disse Henri Cartier-Bresson), quelli prima sono “studi preparatori”.

Dopodiché, il tuo concetto di Eros è tuo e solo tuo, marginalmente può sovrapporsi a quello di altri ma se non ci metti il tuo ingrediente segreto (ho in mente la scena di “Mani di velluto” in cui Quiller inserisce il proprio “contributo” ai vetri blindati che produce) il risultato sarà appiattito sul già visto, già fatto… Gli americani lo chiamano “more of the same”, quel concetto per cui abbiamo mille sequel uguali i peggiori al film originale.

…Non so se mi spiego 😉

Cosa accade dopo le prime volte?

Il rischio di cadere nel tecnicismo in effetti c’è, specialmente all’inizio quando sei ancora poco familiare con l’illuminotecnica ecc… Ma con la pratica passa questo blocco, e riesci a creare contenuti più profondi con meno sforzo perché gli elementi tecnici diventano (come è giusto che sia) la cornice e il telaio, non sono preponderanti rispetto al messaggio che vuoi trasmettere.

Dopo un po’ che vedi e fotografi sventole da paura e parterre di ginecologia applicata di altissimo livello, inizi a desensibilizzarti: un po’ quello che succede nei paesi dell’est europeo, dove ci sono ragazze bellissime che i locali non degnano di uno sguardo, perché ce ne sono così tante che è normale che siano così.

Ma quindi, che cosa accade davvero durante una sessione di nudo erotico?

Ve lo dico domani.

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