Ieri vi parlavo a grandi linee di che cosa ci si può aspettare che accada in una sessione di glamour o nudo erotico.
L’argomento è vasto, e infatti altra domanda:
Se è vero che l’eccitazione disturba la tecnica (ed è vero), come esprimere eccitazione nello scatto se non la provate voi stessi mentre scattate?
Ed è una domanda più che comprensibile perché si può arrivare con la convinzione (o la paura) di non saper resistere alla tentazione di “saltare addosso” alla modella.
In realtà…
Aspettative e realtà
In realtà, sono perplessità che vengono a chi non l’ha ancora mai fatto, si ha paura che sia difficile, in questi contesti, “curare lo sfondo” quando il primo piano ti attrae. Per fortuna, poi si scopre che
…quando mi trovo con la gnocca nuda da fotografare mi si trasforma immediatamente in un ‘oggetto’ da valorizzare e contestualizzare… Non mi è mai diventato ‘duro’ scattando…
e che
…se si fa un nudo erotico e la modella non è eccitata non sarà mai un nudo erotico fatto bene.
In effetti va fatta una doverosa precisazione, perché una modella potrebbe anche non essere eccitata ma fingere.
Il punto non è che siano veramente eccitate o bravissime a fingere: il punto nella fotografia è che sia verosimile, non vero.
Se le modelle sono bravissime a fingere di essere eccitatissime mentre in realtà stanno pensando se comprare le crocchette al gusto pesce o tacchino al proprio gatto, francamente non me ne può fregare di meno: anzi, è proprio questo un criterio di professionalità, la capacità cioè di “recitare un ruolo” a prescindere da come ci si sente in quel momento.
Alla fine, una buona foto è sempre frutto di una collaborazione di talenti:
- quello del fotografo, che deve curare l’illuminazione, la messa a fuoco, l’inquadratura e controllare che l’espressione della modella sia coerente con il messaggio che l’immagine dovrà comunicare;
- quello della modella (o del modello), che dovrà riuscire a impersonare emozioni e situazioni dal nulla, esattamente come una brava attrice sa ricreare lacrime e risate attingendo alle proprie risorse interne (per esempio attraverso il metodo Stanislavskij).
Per questo, come dice uno dei partecipanti alla discussione,
Se ti interessa vedere pelo o non pelo… Le tette.. O fare battute sconce allora non stai pensando allo scatto.
…e allora non si è più fotografi, ma foTTografi.
Ma questa è un’altra storia.