Woody Harrelson<\/a><\/figcaption><\/figure>\n\n\n\nVi parler\u00f2 di alcune cose che ho imparato, in parte con le mie esperienze personali, alcune che ho ascoltato da altri e alcune che sto ancora praticando. Sono tutte cose che ritengo vere.<\/p>\n\n\n\n
La vita non \u00e8 facile. Non \u00e8 facile.<\/strong> Non provare a intenderla in quel modo. Non \u00e8 giusta, non lo \u00e8 mai stata e mai lo sar\u00e0<\/strong>. Non cadere nella trappola dell\u2019autocommiserazione, quella trappola che ti fa sentire sempre la vittima della situazione.<\/strong> Non lo sei. Lascia stare e guarda avanti. Non chiederti ossessivamente perch\u00e9 le cose sono andate storte.<\/p>\n\n\n\nCos\u2019\u00e8 il successo per te?<\/h3>\n\n\n\n
Poniti invece un\u2019altra domanda: cos\u2019\u00e8 il successo per te?<\/strong> \u00c8 avere pi\u00f9 soldi? Va bene, non ho niente contro i soldi. Magari \u00e8 una famiglia in salute o un matrimonio felice. Magari \u00e8 aiutare gli altri o diventare famoso. Magari \u00e8 essere illuminato spiritualmente o lasciare il mondo un po\u2019 meglio di come lo hai trovato.<\/p>\n\n\n\nNon importa la tua risposta, importa che continui a chiedertelo sempre<\/strong>. La risposta potrebbe cambiare nel tempo, e potrebbe cambiare tante volte. Ma fatti un favore: qualunque sia la tua risposta, non fare nulla che possa mettere a rischio la tua anima<\/strong>.<\/p>\n\n\n\nNon \u00e8 facile capire chi sei, definisci chi non vuoi essere<\/h3>\n\n\n\n
Dai sempre la precedenza a chi sei<\/em> e a chi vuoi diventare<\/em>. Non sprecare tempo inseguendo obiettivi che sono in contraddizione con la tua vera natura, con il tuo carattere.<\/strong><\/p>\n\n\n\nSii coraggioso, sempre. Ma prima di lanciarti nella salita, poniti una domanda: qual \u00e8 la mia salita?<\/strong>Puoi rispondere solo in un modo: definendo cos\u2019\u00e8 il successo per te. Solo a quel punto puoi iniziare a lavorare duramente per farcela, giorno dopo giorno.<\/p>\n\n\n\nDove non siamo ancora arrivati<\/em> conta tanto quanto dove siamo ora<\/em>. Guarda, il primo step verso la felicit\u00e0 non \u00e8 definire \u201cchi sono<\/strong>\u201c. Non \u00e8 quella la prima fase. In realt\u00e0 ci\u00f2 di cui dovresti preoccuparti \u00e8 di capire chi non sei<\/strong>. \u201cSo chi non sono<\/em>\u201d viene prima di \u201cso chi sono<\/em>\u201c. Definire noi stessi in base a ci\u00f2 che non siamo \u00e8 il primo passo verso la definizione di ci\u00f2 che siamo. Si chiama processo di eliminazione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\nIl processo di eliminazione<\/h3>\n\n\n\n
Sai quel gruppo di amici<\/strong> con cui esci ma con i quali non riesci a tirare fuori il meglio di te? Quelli che spettegolano troppo o sono un po\u2019 viscidi, che sai per certo che non saranno l\u00ec ad aiutarti se dovessi averne bisogno. O pensa a quel bar<\/strong> dove vai sempre a sbronzarti e affogare nell\u2019alcool la tua insofferenza. O pensa a quello schermo del computer<\/strong>\u2026 hai presente, vero? Quello che ti d\u00e0 tutte le scuse di cui abbiamo bisogno per non uscire di casa <\/strong>e interagire con il mondo che c\u2019\u00e8 l\u00e0 fuori e socializzare con le persone che lo abitano. Pensa al cibo<\/strong> che continui a mangiare, quello che va gi\u00f9 facilmente e ha un buon gusto ma poi ti fa stare male il giorno dopo, ti fa venir voglia di stare in letargo e continuare ad ingrassare.<\/p>\n\n\n\nEcco, queste persone, queste situazioni, queste cose\u2026 devi smetterla di dedicargli il tuo tempo e le tue energie.<\/strong><\/p>\n\n\n\nNon seguirle, lasciale stare! E quando lo fai, quando trovi la forza di smettere di dedicare il tuo tempo a tutto ci\u00f2 che ti danneggia, sai cosa succede? Che ti ritrovi improvvisamente in situazioni inaspettate ma salutari per te<\/strong>. Ti trovi in mezzo a persone che ti fanno stare bene, ti circondi di cose che ti danno una vera gioia.<\/p>\n\n\n\nPerch\u00e9? Perch\u00e9 hai eliminato il chi, il come, il quando e il dove che ti stavano trattenendo dall\u2019essere davvero te stesso<\/strong>.<\/p>\n\n\n\nCredimi, ci\u00f2 che ci tiene lontano dalla felicit\u00e0 \u00e8 la troppa scelta<\/strong>. Abbiamo troppe possibilit\u00e0. Ecco perch\u00e9 devi mettere in atto il processo di eliminazione<\/em>: liberati degli eccessi, delle perdite di tempo, diminuisci le tue opzioni<\/strong>. Se lo farai, succeder\u00e0 una cosa: avrai davanti a te ci\u00f2 che davvero \u00e8 importante.<\/strong><\/p>\n\n\n\nSii l\u2019architetto della tua vita<\/h3>\n\n\n\n
Sapere chi siamo \u00e8 difficile. Molto difficile. Non farti ossessionare da chi sei, cerca di definire chi non vuoi essere. Invece di creare risultati che ti tolgono vita, cerca risultati che tengano viva la fiamma che hai dentro<\/strong> il pi\u00f9 a lungo possibile.<\/p>\n\n\n\nProverai a fare il meglio ma non sempre ci riuscirai. Ma visto che sei l\u2019architetto della tua vita<\/strong>, studia le abitudini, le pratiche, le consuetudini che ti portano alla gioia, al dolore onesto, alle lacrime meritate, alle risate. Analizzale e falle tue.<\/p>\n\n\n\nFai quello che scegli, scegli quello che vuoi<\/strong>. Commetterai degli errori e dovrai chiedere scusa, ma poi dovrai andare avanti. Il senso di colpa e i rimpianti fanno morire tante persone prima che il loro tempo sia arrivato<\/strong>. Allora gira la pagina, guarda avanti. Sei tu l\u2019autore del libro della tua vita<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n-\u00a7-<\/p>\n\n\n
\n<\/p>
ringrazio il blog Mangia Vivi Viaggia<\/a> di Gianluca Gotto<\/a> per aver pubblicato questo testo che riporto qui integralmente<\/em><\/p>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Un paio di mesi fa, mi sono imbattuto in un articolo che riportava\u00a0il discorso di ringraziamento per un premio ricevuto tenuto da\u00a0Matthew McConaughey, in cui\u00a0spiega cosa significa secondo lui realizzarsi nella vita. Lo riporto senza commenti per lasciare a voi spazio per le vostre considerazioni, e anche perch\u00e9 gi\u00e0\u00a0Gianluca Gotto\u00a0ne ha fatto un commento secondo … Continua a leggere La lezione sulla felicit\u00e0 di Matthew McConaughey<\/span><\/a><\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"content-type":"","advanced_seo_description":"","jetpack_seo_html_title":"","jetpack_seo_noindex":false,"jetpack_post_was_ever_published":false,"footnotes":"","jetpack_publicize_message":"","jetpack_is_tweetstorm":false,"jetpack_publicize_feature_enabled":true,"jetpack_social_post_already_shared":false,"jetpack_social_options":{"image_generator_settings":{"template":"highway","enabled":false}}},"categories":[],"tags":[],"wppr_data":[],"jetpack_publicize_connections":[],"jetpack_featured_media_url":"","jetpack_sharing_enabled":true,"jetpack_shortlink":"https:\/\/wp.me\/p5jECZ-50","jetpack-related-posts":[],"jetpack_likes_enabled":true,"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/310"}],"collection":[{"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=310"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/310\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":314,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/310\/revisions\/314"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=310"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=310"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/blog.massimopetrossi.com\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=310"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}